REFERENDUM 2025
Il voto è la nostra rivolta.

Lavoro e cittadinanza
Votare a giugno sui referendum lavoro e cittadinanza è un atto di responsabilità civica fondamentale: ogni voto contribuisce a plasmare un futuro più equo e inclusivo. L'8 e il 9 giugno rappresentano un'occasione decisiva per rafforzare i diritti sul lavoro e per affermare il valore dell'integrazione, elementi imprescindibili per una società in cui ogni persona possa partecipare alla costruzione del bene comune.
Aurelio in Comune sostiene con fermezza questi referendum perché crede che la politica debba essere uno strumento al servizio della comunità, capace di promuovere riforme concrete e di responsabilizzare ogni cittadino.
Scegliere di votare significa investire in un domani dove le opportunità sono accessibili a tutti e la giustizia sociale è il motore del progresso.

L'8 e il 9 giugno cambiamo il nostro Paese, con il voto.

Licenziamenti illegittimi
Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dopo il Jobs Act di Matteo Renzi - che abolito l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori - non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.

Stop precarietà
Circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.

Più integrazione
Riduciamo da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.

Più tutele per chi lavora in una piccola azienda
Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Abroghiamo questo limite, aumentiamo l’indennizzo sulla base della capacità economica dell’azienda, dei carichi familiari e dell’età della lavoratrice e del lavoratore.

Più sicurezza sul lavoro
Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.