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Una pista di atterraggio per ricchi nel cuore di Parco Piccolomini: Aurelio in Comune denuncia il silenzio del Municipio XIII

12 aprile 2024 Redazione

Una pista di atterraggio per ricchi nel cuore di Parco Piccolomini: Aurelio in Comune denuncia il silenzio del Municipio XIII

Quando a settembre dello scorso anno il Partito Democratico e Sinistra Italiana del Municipio XIII hanno respinto la mozione presentata da Aurelio in Comune per esprimere contrarietà al vertiporto previsto all’interno di Parco Piccolomini, la maggioranza aveva promesso un impegno immediato sulla questione. A distanza di mesi, però, nulla è stato fatto.

Anzi, secondo quanto emerso durante l’assemblea pubblica organizzata dal Comitato per Parco Piccolomini, insieme ad Arci Roma, Italia Nostra e Carteinregola, la realtà sarebbe ben diversa: la conferenza dei servizi convocata da Roma Capitale è già stata avviata, senza alcuna discussione politica all’interno del Municipio.

Aurelio in Comune denuncia come il progetto del vertiporto non sia mai stato oggetto di confronto nella Commissione Ambiente, presieduta proprio da Sinistra Italiana, nonostante l’impatto rilevante che un simile intervento avrà sul territorio.

Il vertiporto prevede infatti una pista di atterraggio e decollo per droni, destinati al trasporto di merci e passeggeri.

Secondo i documenti attualmente in circolazione, sono previsti tre voli all’ora, dalle 6.00 del mattino alle 22.00. Un’attività che non solo altererebbe profondamente l’ecosistema del Parco, con l’installazione di dissuasori sonori per i volatili, ma cambierebbe anche la vita quotidiana dei residenti della zona.

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Una struttura del genere, all’interno di un parco urbano, rappresenta un intervento pensato per pochi e pagato da molti, in termini di qualità della vita e degrado ambientale.

Una delle criticità più gravi è rappresentata da Vicolo del Gelsomino, attualmente una strada privata e sterrata, che diventerebbe improvvisamente una via ad alta percorrenza, attraversata quotidianamente da mezzi e persone diretti alla struttura. Non per necessità collettive, ma per chi può permettersi l’uso di un drone taxi: una mobilità d’élite che rischia di compromettere uno spazio pubblico di grande valore storico e ambientale.

Aurelio in Comune sottolinea che il giudizio di contrarietà all’opera non è legato alla tecnologia impiegata, ma alla natura privatistica del progetto. Una struttura del genere, all’interno di un parco urbano, rappresenta un intervento pensato per pochi e pagato da molti, in termini di qualità della vita e degrado ambientale.

Il gruppo consiliare ribadisce il proprio impegno al fianco della società civile, delle realtà progressiste e dei cittadini, per contrastare un progetto che considera elitario e dannoso. Una battaglia non solo contro un vertiporto, ma contro un modello di governo che, ancora una volta, sembra operare lontano dalle esigenze reali delle comunità locali.

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