Contro il DDL Sicurezza: in piazza per difendere la civiltà giuridica e i diritti di tutte e tutti
14 dicembre 2024 Redazione
Contro il DDL Sicurezza: in piazza per difendere la civiltà giuridica e i diritti di tutte e tutti
Oltre centomila persone sono scese oggi in piazza per dire un chiaro e netto no al cosiddetto DDL Sicurezza voluto dal governo di estrema destra che guida il nostro Paese. Una mobilitazione imponente, trasversale, plurale, che unisce cittadine e cittadini, movimenti, sindacati, realtà sociali e giuristi, tutti uniti dalla consapevolezza che questo disegno di legge non ha nulla a che fare con la sicurezza vera. Al contrario: è un attacco frontale ai diritti, alla libertà e alla democrazia.
Il DDL Sicurezza criminalizza la povertà, perseguita chi è ai margini, trasforma le strade delle nostre città in teatri di repressione invece che di giustizia.
Colpisce le lavoratrici e i lavoratori che scioperano per difendere il proprio posto di lavoro, rafforza i poteri discrezionali delle forze dell’ordine senza adeguate garanzie e riduce l’ordine pubblico a un’idea di far west legalizzato, in cui chi è più debole ha sempre e comunque torto.

Chi oggi governa e strilla “prima gli italiani” si richiama ai “valori” del nazionalismo, ma disprezza la lezione di Cesare Beccaria, padre del diritto moderno e della civiltà giuridica
Ancora più grave è la cornice ideologica che sostiene questo provvedimento: una visione autoritaria, punitiva e profondamente razzista della società, che individua nei migranti, nei poveri, nei dissidenti i nemici da silenziare. Non siamo davanti a un semplice testo legislativo: siamo davanti a un vero e proprio manifesto di democrazia illiberale, figlio di una cultura politica che guarda apertamente a modelli come quelli di Viktor Orbán, Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu, piuttosto che alla tradizione giuridica e democratica europea di cui l’Italia è sempre stata parte fondante.
Chi oggi governa e strilla “prima gli italiani” si richiama ai “valori” del nazionalismo, ma disprezza la lezione di Cesare Beccaria, padre del diritto moderno e della civiltà giuridica. A essere sotto attacco non sono solo le persone più fragili, ma i principi stessi su cui si fonda una Repubblica democratica: l’uguaglianza davanti alla legge, la presunzione di innocenza, il diritto a dissentire, la tutela delle libertà civili.
Per questo oggi è stato importante essere in piazza. Perché ogni passo che ci allontana dallo stato di diritto è un passo che riguarda tutte e tutti noi. Perché non possiamo accettare di vivere in un Paese in cui la giustizia si fa con i manganelli e il consenso si costruisce sulla paura.
La lotta contro il DDL Sicurezza è una lotta per la libertà, per la democrazia, per il futuro. Continueremo a esserci, nelle piazze, nelle istituzioni, nei quartieri, ovunque si potrà costruire un’alternativa a questa deriva autoritaria.
Non perdiamoci di vista!