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16 ottobre 1943, il dovere della memoria

16 ottobre 2024 Redazione

16 ottobre 1943, il dovere della memoria

La notte del 22 ottobre 1943, un treno partito da Roma si fermò su una banchina a circa 800 metri dall’ingresso di Auschwitz. A bordo, oltre mille uomini, donne e bambini italiani di religione ebraica, arrestati il 16 ottobre durante il rastrellamento nel Ghetto di Roma, una delle pagine più oscure della storia della città e del Paese.

L’operazione fu condotta dalle forze di occupazione naziste con la decisiva complicità della polizia fascista italiana. Dopo giorni di prigionia e terrore, i deportati furono caricati su carri bestiame diretti verso il campo di sterminio nazista.

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Solo sedici persone riusciranno a tornare a casa dopo la guerra. Nessuno dei circa duecento bambini deportati sopravvisse

Le porte del treno si aprirono solo il mattino successivo. Ad attenderli, l’inferno. Solo sedici persone riusciranno a tornare a casa dopo la guerra. Nessuno dei circa duecento bambini deportati sopravvisse.

Ricordare il 16 ottobre 1943 non è solo un dovere della memoria, ma un impegno quotidiano contro ogni forma di razzismo, antisemitismo e revisionismo. È un monito vivo e presente: perché ciò che è stato non accada mai più.

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