25 luglio 2024 Redazione
Pastasciutta Antifascista: 81 anni dopo, lo spirito della Resistenza vive ancora
Ottantuno anni fa, il 25 luglio 1943, la famiglia Cervi offriva una pastasciuttata alla popolazione di Campegine per celebrare la destituzione e l’arresto di Benito Mussolini.
Quel gesto semplice, ma carico di significato, è diventato negli anni un simbolo della Resistenza italiana: un momento di festa popolare che affonda le radici nei valori di libertà, antifascismo e giustizia sociale.

Oggi, come allora, celebrare quella data significa ricordare che la lotta per i diritti e la democrazia non è mai finita
Oggi, come allora, celebrare quella data significa ricordare che la lotta per i diritti e la democrazia non è mai finita. In un contesto in cui il Governo Meloni continua a promuovere riforme divisive – dal premierato all’autonomia differenziata – la pastasciutta antifascista diventa anche un’occasione per mobilitarsi e costruire consenso attorno al referendum abrogativo, strumento necessario per fermare la frammentazione della Repubblica e la diseguaglianza tra territori.
È proprio nella condivisione, nello stare insieme e nel riscoprire la forza collettiva dei gesti semplici che si può trovare la spinta per continuare a difendere i valori fondanti della nostra Costituzione. Come fecero i fratelli Cervi, e come continua a fare chi oggi non si rassegna a vedere i diritti sociali e civili ridotti a privilegi di pochi.
Non perdiamoci di vista!