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Una casa per Serena: una vittoria di civiltà, nonostante tutto

4 febbraio 2025 Maristella Urru

Una casa per Serena: una vittoria di civiltà, nonostante tutto

Oggi Serena ha finalmente ottenuto l’assegnazione della casa a cui aveva pieno diritto. Una notizia che porta con sé un carico di gioia, sollievo e, al tempo stesso, amarezza. Serena è una donna vittima di violenza, madre di una bambina con disabilità, che ha resistito con dignità a ben tre tentativi di sfratto esecutivo. Oggi, dopo mesi di angoscia, può guardare al futuro con un minimo di serenità in più.

Questa vittoria è stata possibile grazie all’impegno instancabile dell’Unione Inquilini di Roma, che ha seguito ogni passaggio con determinazione e umanità. Ed è stata possibile anche grazie alla mobilitazione solidale di tante e tanti, che non si sono voltati dall’altra parte, che hanno scelto di esserci: nei picchetti, negli appelli pubblici, nel sostegno silenzioso e concreto.

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La politica, quella vera, dovrebbe stare accanto a chi si batte per questi diritti. Io continuerò a farlo, ogni giorno

Eppure, non possiamo fare finta che tutto questo sia normale. Non dovrebbe servire una mobilitazione collettiva per impedire che una donna in condizioni di fragilità venga cacciata di casa. Non dovremmo difendere con picchetti ciò che dovrebbe essere garantito per legge: il diritto a un alloggio dignitoso.

Quel diritto, nella Roma del Giubileo, è ormai sempre più spesso trasformato in un privilegio riservato a pochi. E mentre il Comune annuncia investimenti straordinari per accogliere milioni di pellegrini, a troppe persone continua a mancare un tetto sicuro sotto cui vivere.

Fa riflettere, inoltre, che nel nostro Municipio la maggioranza abbia scelto di votare contro la richiesta di sospensione degli sfratti durante l’anno giubilare. Una scelta grave, che disegna chiaramente una distanza politica e morale tra chi governa e chi ogni giorno vive e lotta nei nostri quartieri.

Oggi, la storia di Serena ci ricorda che esiste un’altra Roma: solidale, resistente, capace di organizzarsi dal basso per colmare le mancanze delle istituzioni. È a questa Roma che dobbiamo guardare se vogliamo ricostruire una città giusta, dove i diritti non si chiedono in ginocchio ma si esercitano con dignità.

La politica, quella vera, dovrebbe stare accanto a chi si batte per questi diritti. Io continuerò a farlo, ogni giorno.

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