9 dicembre 2024 Redazione
Sul biodigestore di Casal Selce non accettiamo ricatti politici
Sul tema del biodigestore di Casal Selce serve chiarezza, e soprattutto serve sottrarsi ai ricatti politici di una destra che tenta, con forzature propagandistiche, di distorcere il dibattito. Non è il voto contrario al bilancio di Roma Capitale a fermare la realizzazione dell'impianto: questo è un messaggio fuorviante, utile solo a spostare l’attenzione dalle vere responsabilità.
Il progetto del biodigestore non dipende da una normale pianificazione amministrativa. Si tratta di un’opera che procede grazie ai poteri straordinari commissariali attribuiti al sindaco Roberto Gualtieri, che in qualità di Commissario per il Giubileo può agire in deroga alle normali procedure, compresi gli strumenti di programmazione economico-finanziaria del Comune.
La destra da un lato alimenta la rabbia dei territori fingendo di contrastare l’opera, ma che dall’altro la protegge con atti concreti
Ed è proprio su questo punto che si è consumata l’ennesima contraddizione politica. Quando l'Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato in Parlamento un emendamento per revocare i poteri commissariali in relazione alle opere non completabili entro il 2025 – tra cui rientra anche il biodigestore – è stata la destra a bocciarlo. Una destra che, da un lato, alimenta la rabbia dei territori fingendo di contrastare l’opera, ma che dall’altro la protegge con atti concreti quando si tratta di votare nelle sedi istituzionali.
La verità è che sul biodigestore si gioca una partita più ampia, che riguarda la trasparenza, la partecipazione delle comunità locali, e la giustizia ambientale.
È legittimo interrogarsi sull’efficacia e l’impatto di un impianto pensato in deroga alle procedure ordinarie, senza un vero confronto con il territorio, e con il rischio concreto di caricare alcune aree della città – in particolare il quadrante ovest – di un peso ambientale e infrastrutturale sproporzionato.
Per questo non accetteremo che il dibattito venga ridotto a una guerra di propaganda tra partiti. La battaglia contro il biodigestore non è una bandiera ideologica, ma una richiesta di coerenza, di giustizia e di responsabilità. E continueremo a portarla avanti, nelle istituzioni e nei territori, senza ambiguità e senza cedere a nessun ricatto.
Non perdiamoci di vista!