TEMI
Una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti

Produci, consuma, crepa
La nostra attuale economia si basa su questo ciclo: si prendono le risorse dalla natura, si fabbricano prodotti, si usano e si buttano via. Questo modello lineare deve essere sostituito da un’economia circolare, che crea più valore utilizzando meno risorse, assicurandosi al contempo che ciò non comporti l'utilizzo di sostanze più pericolose.
Un altro ciclo, un'economia davvero circolare
Al fallimento del ciclo dei rifiuti, non si puè rispondere con un inceneritore o con megaimpianti che condizionano le condizioni di vita dei territori, e delle persone che li vivono. Vogliamo investire sulla circolarità dell'economia, sul riuso, sulla riduzione della produzione dei rifiuti. In una città in cui ognuno sia disposto a fare la propria parte, ma non in cui a pochi sia chiesto di sacrificarsi per tutti.

Le nostre proposte per la gestione del ciclo dei rifiuti

Centri del riuso
Creare centri del riuso in ogni zona urbanistica del Municipio, dando la possibilità ad artigiani e piccole cooperative di recuperare oggetti destinati, altrimenti, alle isole ecologiche. Favorire le buone pratiche promosse dall’associazionismo.

Impianti
Ogni territorio di Roma deve fare la propria parte, ma alcuni non possono sobbarcarsi la gestione della metà del ciclo della città. La scelta dell'amministrazione capitolina di realizzare solo due biodigestori, così come l'inceneritore, è profondamente sbagliata. Servono molti impianti, dislocati nei municipi, con una tecnologia diversa e con un tonnellaggio decisamente inferiore rispetto a quello che verrà realizzato a Casal Selce. Una zona priva delle infrastrutture necessarie.

Porta a porta
Estendere la raccolta differenziata porta-a-porta nei quartieri del nostro Municipio, a partire da quelli che per conformazione urbanistica possono essere più facilmente serviti.

Eccedenze alimentari
Il recupero delle eccedenze alimentari rappresenta una sfida e un'opportunità, per ridurre lo spreco e la produzione dei rifiuti. Ma anche, e soprattutto, per contrastare la povertà alimentare che affligge nella nostra città il 6% della popolazione.